10 Settembre 2009 - Conferenza stampa
"L'oro di Cuba"
Intervista al regista.
di Federica Di Bartolo

Il regista, sceneggiatore e attore italiano Giuliano Montaldo ha presentato al Festival di Venezia il suo nuovo lavoro intitolato: "L'oro di Cuba", in omaggio ai cinquanta anni della rivoluzione cubana operata da Fidel Castro.

Anche questo è un film politico o un documentario?
Giuliano Montaldo: Quando uno fa un film, scrive e sa dove va a finire, quando fa un documentario dipende da chi incontri, chi trovi, che atmosfere bisogna indagare e avere fortuna di incontrare le persone giuste o essere indirizzato in maniera giusta. Quando uno fa un film sui cinquanta anni di Cuba è chiaro che parla di politica ed è chiaro che, quando chiamo questo documentario "Oro di Cuba", significa che intendo per oro il loro amore per Cuba, malgrado le difficoltà che ci sono state come l'embargo, gli attentati, le invasioni, essere usati dai russi con una portaerei per spaventare gli americani. Quelli che sono rimasti amano il loro paese e questo lo si nota anche incontrando registi, scrittori, sceneggiatori, attori, musicisti e atleti, che sono stati fuori e poi sono tornati. Ho chiesto ad un musicista come mai è tornato, dato che all'estero guadagnava molto, e la sua risposta è stata: "Non posso scrivere. Solo qui quando vedo una donna camminare, un ragazzo con una ragazza camminare per questo lungomare mi viene in mente la musica, il suono, le parole". Credo che i corruttori di Cuba siano i turisti "imbecilli" che vanno lì per altre mire, non per il paesaggio e quando prendono un taxi che costa nella loro moneta l'equivalente a due euro e ne danno uno di mancia creano un disordine mentale, improvvisamente si sentono ricchi e fanno i gradassi. Sono caduti tanti muri e loro sono ancora lì con davanti l'albero della Cuccagna che è Miami e nei giorni di luce si può vedere, eppure sono ancora lì. Il loro percorso sta finendo e gli auguro e mi auguro che sia un passaggio lento, programmato, intelligente e con il sorriso, quello stesso sorriso che ho visto a tanti cubani nelle difficoltà. Spero che ci sia un dialogo definitivo che porti finalmente a dire che Cuba è il posto dove "andremo a fare delle vacanze ricche, pulite e belle". E' bello andare lì e un giorno sarà ancora più bello.

Qual'è l'aspetto che maggiormente l'ha spinta a realizzare un documentario su questa terra e sui cubani?
Giuliano Montaldo: La curiosità, che è il numero uno per chi fa documentari, in genere la voglia di sapere, ho sempre pensato che non so se il film dice la verità, io dico quello che ho visto. Un film deve aprire un dibattito, deve far venire la voglia di saperne di più, credo che quando la gente, uscendo dal cinema, va a casa in silenzio c'è un problema, vuol dire che il film non ha funzionato. Penso che invece dovrebbe continuare a discutere all'uscita e a chiacchierare. Io spesso guardo al passato per vedere e studiare quello che eravamo in base ai famosi "Corsi e ricorsi storici", che sono incredibili. Amo la tolleranza e ho sempre cercato di raccontarla, soffro l'intolleranza e l'ho raccontata anche nei film come "Giordano Bruno". L'intolleranza è la mamma di tutti gli altri orrendi istinti.

Ha trovato difficoltà nel reperire la parte documentaristica che annovera forse anche qualche inedito?
Giuliano Montaldo: Ho avuto una geniale signora, la montatrice Simona Paggi, che ha lavorato con Benigni per il film che ha vinto l'Oscar "La vita è bella". Non era mai contenta e continuava sempre a cercare materiale tanto che ha messo in croce anche i cubani.

La linea conduttrice dell'opera?
Giuliano Montaldo: Sono i cinquanta anni della rivoluzione cubana e la fortuna dipende da chi incontri, nel finale ho trovato una ragazza che voleva partire, ma piange dicendolo e spiega che vuole tornare qui con il suo ragazzo. Ovviamente la ragazza che si vede nella pellicola è un'attrice, solo la voce è quella della ragazza.

FilmUP
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.


I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.

Il video del momento
Attenzione!
Per poter vedere questo video hai bisogno di Flash, se devi installarlo segui il link:

Installa Flash
Trailer italiano (it) per Cento Domeniche (2023), un film di Antonio Albanese con Antonio Albanese, Liliana Bottone, Bebo Storti.

Tra i nuovi video:
Cerca CINEMA
Film:
Città:
 
Provincia:

I film al cinema nelle sale di: Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bari, Genova, Firenze Bologna, Cagliari, tutte le altre città...
Oggi in TV
Canale:
Orario:
 
Genere:
Box Office



© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: