Rob-B-Hood
A cinquant'anni Jackie Chan non molla e continua a fare film che sono una miscela di umorismo e scene d'azione altamente spettacolari. Ma se una volta gli scontri coprivano quasi l'intera durata della pellicola, ora i combattimenti sono ridotti al minimo sindacale, a vantaggio di una trama più articolata.
In "Rob-B-Hood" a farla da padrone non è tanto l'action movie, ma la commedia, un misto tra "Tre uomini e una culla" e "Arizona Junior".
Jackie Chan è Thongs, un ladruncolo, dedito al gioco d'azzardo, sempre pieno di debiti. Il suo compare è Octopus, un giovane delinquente interessato solo alle macchine sportive e alle donne ricchissime. A procurargli i lavori è Landlord, abile scassinatore, nonché mentore dei primi due.
Le circostanze della vita li poteranno a rapire un neonato per conto di un potente boss della triade, incerto sulla paternità del bambino. Il piano, però, non funziona, Thongs e Octopus si vedranno costretti ad occuparsi per alcune settimane del piccolo.

Il film parte bene, con la descrizione dei tre protagonisti sconfitti dalla vita: Thongs è stato ripudiato dalla sua famiglia e dal padre, un uomo povero ma onesto, Octopus, vorrebbe costringere la moglie, sposata giovanissima, ad abortire e, infine, Landlord si ritrova a doversi occupare di una moglie mentalmente instabile, che non si è mai ripresa dalla morte del loro bambino.
Questa bella introduzione viene, presto, abbandonata per i toni da commedia. Con il rapimento del bambino si assiste alla ripetizione di clichè tanto cari al genere "uomini con neonati": pannolini sporchi, biberon caldi, ninna nanne stonate; l'inadeguatezza iniziale che lascia piano, piano il posto ad un affetto profondo e ad una nuova consapevolezza di sè.
E' scontato che alla fine i criminali si trasformeranno in eroi, quello che è più difficile da accettare è la prolissi di certe scene. La consegna del bambino alla triade è eccessivamente lunga, dilatata oltre il sopportabile. A salvare la pellicola l'abilità tecnica di Jackie Chan, le sue invenzioni funamboliche, che qui si arricchiscono di un ritmo accelerato che le fa somigliare sempre di più a spezzoni di cartoni animati.

La frase: "L'unico modo per diventare ricchi è sposare una milionaria".

Elisa Giulidori

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